In generale si dice transcaratteristica (o caratteristica ingresso-uscita) di un componente, un grafico che mette in relazione la grandezza elettrica di ingresso con la grandezza elettrica di uscita del componente. Nel caso del resistore queste due grandezze sono la corrente I che lo attraversa e la tensione V ai suoi capi.
In base alla legge di Ohm (V = R . I), questo grafico assume evidentemente la forma di una retta passante per l'origine e avente pendenza tanto maggiore quanto più alto è il valore della resistenza R:
Un grafico di questo tipo si dice lineare e si dice anche che il resistore (ideale) è un componente lineare. I resistori reali seguono abbastanza bene l'andamento rettilineo, anche se per correnti e tensioni elevate, la caratteristica reale si discosta un po' dal comportamento ideale.
Per misurare la caratteristica reale di un resistore in laboratorio occorre disporre di un generatore di tensione variabile (cioè di un generatore di tensione in cui è possibile modificare il valore della tensione prodotta), di un voltmetro e di un amperometro disposti come in figura:
La fotografia qui sotto mostra la disposizione degli strumenti in laboratorio:
Il procedimento di misura consiste nel far variare la tensione applicata e nel misurare la tensione e la corrente nel resistore, compilando quindi una tabella di valori. Per esempio la seguente è la tabella con i risultati delle misure effettuate su un resistore da 100 Ω:
| V [V] | I [mA] |
| 0 | 0 |
| 1 | 9,6 |
| 2 | 20 |
| 3 | 29 |
| 4 | 39 |
| 5 | 49 |
| 6 | 63 |
| 7 | 70 |
| 8 | 84 |
| 9 | 92 |
| 10 | 99 |
Riportando quindi i valori misurati su un grafico si ottiene la transcaratteristica misurata sperimentalmente. Come si può osservare, a parte piccoli scostamenti dovuti a errori di misura, la curva misurata è praticamente una retta:
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