Oltre che in base al tipo di forma d'onda, è possibile classificare i segnali sulla base della grandezza fisica che trasporta l'informazione. Abbiamo quindi (fra parentesi è indicata la relativa grandezza fisica): segnali sonori (suono), segnali luminosi (luce), segnali pneumatici (pressione), segnali elettrici (corrente, tensione), etc.
Si può affermare senza ombra di dubbio che fra tutti i tipi di segnali elencati sopra, quelli oggigiorno tecnologicamente più importanti sono i segnali elettrici. Dalle telecomunicazioni (radio, tv, satellite, telefono, cellulare), all'informatica (computer, internet), alla riproduzione di suoni (impianti hifi, registratori), alle immagini (fotocamera digitale), al video, ala controllistica industriale (servomeccanismi, impianti automatici), alle apparecchiature mediche (ecografo, elettrocardiografo)... e l'elenco potrebbe continuare ancora... si può tranquillamente affermare che non esiste quasi applicazione tecnologica moderna che non utilizzi segnali di tipo elettrico. Per molti aspetti quella contemporanea può essere definita come civiltà dell'elettricità.
Si noti come, col tempo, l'elettricità si è progressivamente diffusa in settori e applicazioni che in precedenza erano di tipo non elettrico. Basta pensare al passaggio dall'orologio a molla a quello al quarzo, dalla macchina fotografica tradizionale alla fotocamera digitale, dal disco in vinile al cd...
Proviamo ad elencare i motivi per i quali i segnali elettrici sono oggi così importanti:
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