Per quanto riguarda in particolare i segnali digitali, la larghezza di banda del canale costituisce una limitazione alla massima velocità di trasmissione. Infatti all'aumentare della velocità di trasmissione aumenta come si è visto la frequenza del segnale trasmesso e dunque cresce anche la sua occupazione in banda.
Di conseguenza, a parità di larghezza di banda del canale di trasmissione, un segnale ad alta frequenza subirà una distorsione maggiore di un segnale a bassa frequenza.
Si è detto che in generale il numero di armoniche di un segnale digitale è infinito. Quindi per poter riprodurre con assoluta fedeltà il segnale stesso, occorrerebbe una banda di canale di ampiezza infinita.
Bisogna tuttavia notare che in generale non si ha la necessità, in ricezione, di avere un'onda perfettamente conservata in tutte le sue armoniche, poiché è sufficiente che la distorsione di canale non sia così elevata da compromettere la possibilità di riconoscere correttamente i due livelli logici, alto e basso, del segnale.
Considerando una sequenza di valori binari qualsiasi, in generale il ricevitore dovrà essere sincronizzato col trasmettitore in modo da campionare il centro di ogni bit trasmesso. In base al valore ricevuto in corrispondenza di tali istanti di tempo (detti anche istanti di decisione) e, in particolare, in base al fatto che tale valori superi o meno la soglia di separazione fra livello logico alto e livello logico basso, il ricevitore sarà in grado di ricostruire o meno il valore corretto inviato sul canale:
In pratica il problema è dovuto al fatto che due valori diversi successivi (un livello alto e uno basso) possono diventare irriconoscibili se la distorsione prodotta dal canale è troppo elevata (si parla in questo caso di interferenza intersimbolica). L’interferenza intersimbolica (ISI) si manifesta in un sistema di trasmissione digitale quando la risposta di un canale a banda limitata ad un simbolo mandato in ingresso con forma d’onda impulsiva si espande temporalmente oltre la durata del simbolo stessa. In pratica le "code" delle risposte del canale ai simboli precedentemente immessi vanno ad interferire con la risposta relativa al simbolo corrente, cambiando l’ampiezza del segnale ricevuto negli istanti di decisione ed alterando dunque il processo di ricostruzione e di riconoscimento del segnale.
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